Aggiornato al 12/05/2024 - 12:20
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Prima di Aiace

Siracusa, esordio “tutto esaurito” per l’Aiace “splatter” di Luca Micheletti

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Lo scenario incantevole del Teatro Greco di Siracusa ha dato il via ieri al 59° Ciclo di Rappresentazioni Classiche Inda, in scena l’Aiace di Sofocle diretto e interpretato da Luca Micheletti

Ad accogliere i numerosi spettatori presenti uno scenario che si preannuncia già apocalittico, con resti di bestie maciullate e un telone intriso di sangue, il sangue degli armenti che Aiace, accecato e furioso, scambia per i soldati greci, trucidandoli senza pietà.

La follia di Aiace, eroe greco in grado di rivaleggiare con lo stesso Achille, è scatenata proprio dalla decisione di donare le armi del “Pelide”, ucciso dopo la conquista di Troia, non a lui ma a Odisseo, nemico odiato e ritenuto non degno.

La scelta è compiuta da Agamennone e Menelao, i re greci che hanno portato gli eserciti a Troia, ma le conseguenze, grazie anche alla solita intromissioni delle divinità gelose e vendicative, saranno devastanti, tanto da spingere l’eroe greco a pulire con il suo sangue, suicidandosi, l’onta della follia.

In particolare è Atena a vendicarsi di Aiace, accecandolo, perché aveva rifiutato aiuti divini in battaglia; la vergogna per lui è talmente grande che né i suoi marinai di Salamina, né la concubina Tecmessa, né l’abbraccio del figlioletto lo distolgono dal suicidio, che compie allontanandosi e ingannando tutti.

Una volta morto Aiace, il suo corpo trafitto dalla spada diventa la enorme scenografia in cui è ambientato il dialogo tra gli Atridi, Odisseo e il fratello Teucro, al fine di convincere i re greci a dare degna sepoltura; sarà proprio l’ex nemico, Odisseo, a battersi per ottenere la sepoltura, una richiesta a cui Agamennone non può dire di no.

Una regia cupa e scura fa da contesto alla pazzia di Aiace, soffocando l’aria e lasciando sgomento lo spettatore, che vede fisicamente la sofferenza delle armenti ma soprattutto quella di Aiace; magistrale l’interpretazione dell’eroe da parte di Luca Micheletti e di Tecmessa di Diana Manea, meno memorabili, ma assolutamente in contesto, Odisseo, Teucro e Menelao, interpretati da Daniele Salvo, Tommaso Cardarelli e Michele Nani; nota di colore quella del figlio di Aiace, interpretato da un vivace bambino spigliato e già sciolto sul palco del Teatro Greco di Siracusa.

Questa sera tocca a Fedra – Ippolito portatore di Corona di Euripide, per la regia di Paul Curran e si preannuncia già un grande successo di pubblico.

La stagione 2025

L’INDA ha anche annunciato il programma del 2025.
– Edipo a Colono di Sofocle, regia di Robert Carsen, traduzione di Francesco Morosi
– Elettra di Sofocle, regia di Roberto Andò, traduzione di Giorgio Ieranò
– Lisistrata di Aristofane, regia di Serena Sinigaglia, traduzione di Nicola Cadoni.
– Una creazione originale di Giuliano Peparini sull’Iliade.

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