Aggiornato al 14/04/2025 - 17:01
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Ascensore rotto da 10 giorni in via Rizza, donna paraplegica “costretta a strisciare per le scale”. Pantano: “Risolviamo a breve”

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La denuncia della difficile situazione di Antonia, 48 anni. L’assessore comunale si scusa e assicura l’intervento immediato dei tecnici nell’edificio popolare

Vivere prigioniera nella propria casa a causa di un guasto tecnico e dell’apparente inerzia burocratica. È la “situazione dolorosa” in cui si trova da circa dieci giorni Antonia, una donna siracusana di 48 anni, paraplegica dalla nascita e costretta a muoversi esclusivamente in sedia a rotelle.

Antonia vive in un alloggio popolare di proprietà del Comune in via Rizza. Per lei, che necessita di uscire frequentemente per sottoporsi a visite mediche e terapie indispensabili per la sua salute e qualità di vita, l’ascensore non è un lusso, ma una necessità assoluta. Peccato che, da una decina di giorni, l’impianto del suo palazzo sia guasto e, secondo quanto denunciato, “nessuno, a distanza di parecchi giorni, ha ancora fatto nulla per ripararlo”. Il risultato? Per poter uscire di casa, Antonia è stata costretta a “strisciare per le scale”, un disagio enorme e umiliante.

La vicenda, rilanciata dalla stampa locale e in particolare dai colleghi di FM Italia, ha suscitato l’immediato intervento dell’assessore comunale Enzo Pantano.

Entro pochi giorni, sperò già domani, risolveremo il problema all’ascensore […] che non permette ad una 48enne costretta in sedia a rotelle di spostarsi liberamente dal suo appartamento”, assicura Pantano in una nota.

L’assessore afferma di aver agito non appena informato: “Appena ho appreso della vicenda, ho immediatamente disposto l’intervento degli uffici competenti e dei relativi tecnici“. Pantano rivolge anche parole di scuse alla diretta interessata e una riflessione più ampia: “Mi scuso con la signora Antonia per l’accaduto e chiedo a tutti, me per primo, di mettere sempre al primo posto la sensibilità, anche nelle carte della burocrazia. Dobbiamo evitare che un guasto risolvibile in pochi giorni si trasformi in un impedimento di lungo periodo a maggior ragione se finisce per pesare sulla dignità di cittadini e cittadine”.

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