Nell’unica riunione “ufficiale” di coalizione, dopo la rinuncia di Titti Bufardeci, è stato l’MPA, rappresentato in città dal coordinatore cittadino Roberto Di Mauro, a fare un nome per guidare il centrodestra alle prossime amministrative, ossia Mario Bonomo.
L’ex candidato alle regionali, sacrificato sull’altare di Peppe Carta, avrebbe dunque titolo e diritto a questa sorta di “risarcimento politico” anche se il suo nome, ad oggi, non può ancora essere considerato espressione di tutto il centrodestra.
“Siamo stati soltanto noi a dare un nome per il candidato sindaco, mentre gli altri hanno chiesto ancora tempo, tuttavia, è evidente che siamo già in ritardo – ci dice al telefono Roberto Di Mauro che non nega nulla di quanto apparso oggi sulle pagine della Sicilia, anche a proposito dell’altra opzione autonomista supportata da Carta, ovvero Giuseppe Assenza.
“Assenza sarebbe per noi una valida alternativa se non si dovesse raggiungere la quadra su Bonomo – spiega Di Mauro – entrambi i nomi rappresentano il nostro movimento e non esiste alcun ostruzionismo da parte di Carta verso Bonomo o viceversa, saremmo comunque orgogliosi di rappresentare il centrodestra a Palazzo Vermexio“.
Forza Italia, attraverso l’ex ministro Prestigiacomo, ha chiesto di spostare la riunione “definitiva” di coalizione per la scelta del candidato unitario che si dovrebbe fare dunque il 30 gennaio; in quella sede, dovrebbero essere sciolti tutti i nodi, sia all’interno di Forza Italia, e quindi tra la scelta di imporre Ferdinando Messina o Edy Bandiera, sia soprattutto all’interno del partito principale della coalizione, quel Fratelli d’Italia che con Paolo Cavallaro aveva promesso un candidato unitario ma che al momento, a meno che non si consideri tale lo stesso Cavallaro, non risulta pervenuto.
Restano da decifrare le posizioni della Lega, con Vinciullo che sembrerebbe ancora una volta candidato ma sopratutto con Giovanni Cafeo, che non ha ancora sciolto la riserva sul suo eventuale supporto ad Alfredo Foti.
La preoccupazione che serpeggia tra le fila del centrodestra siracusano sembra essere quella di avere la vittoria teoricamente in tasca, ma di rischiare di lasciarsela sfuggire via per colpa di errori di strategia politica. E l’esperienza ci insegna che non sarebbe certo la prima volta.