[vc_row][vc_column][vc_video link=”https://youtu.be/m53HMgU_qek”][vc_column_text]Come era bello quando si poteva parlare di chiamate alle armi contro la musica contemporanea e quando versi come
“Alla riscossa stupidi
che i fiumi sono in piena
potete stare a galla”
erano solo sarcastiche affermazioni di protesta o evocazioni di vicende tristi lontane nello spazio e nel tempo
“E non è colpa mia se esistono carnefici”
E quindi l’appello alle armi, ad arruolarsi “Up patriots to arms, engagez-vous” era una chiamata alla mobilitazione intellettuale dei giovani.
“Chi vi credete che noi siamo, per i capelli che portiamo?
Noi siamo delle lucciole che stanno nelle tenebre
Oggi sappiamo che non è colpa nostra se esiste l’imbecillità che in tante parti del mondo – anche nella vicinissima Ucraina in questo preciso momento in cui state leggendo queste parole – causa la morte di esseri umani innocenti a prescindere dalla divisa o dagli abiti civili che indossano.
Però le nostre armi, quelle della cultura, della civiltà, della libertà dovremmo usarle oggi più che mai.
“Up patriots to arms, engagez-vous”[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]