La città aretusea tra le peggiori d’Italia: inflazione al 2%, 248 euro di spesa in più per le famiglie siracusane
Siracusa si piazza tra le città italiane con il più alto tasso di inflazione: +2% a novembre 2024. Un dato che preoccupa le famiglie siracusane, che si trovano a dover affrontare un’impennata dei prezzi su beni essenziali come alimenti e prodotti per la casa. Secondo gli ultimi dati ISTAT, l’aumento dei prezzi pesa sui bilanci familiari con un aggravio medio di 248 euro all’anno.
A peggiorare la situazione è il confronto con il resto della Sicilia e con il panorama nazionale. Mentre la media regionale si attesta all’1,2% e quella italiana all’1,3%, Siracusa tocca il 2%, risultando la seconda città più colpita d’Italia, appena dietro Bolzano (2,1%). Una situazione che fa scattare l’allarme sul costo della vita, specialmente in vista delle festività natalizie.
Carrello della spesa più caro e stangata alimentare
Il colpo più pesante arriva dal carrello della spesa. Secondo l’Unione Nazionale Consumatori (UNC), gli aumenti maggiori riguardano proprio i prodotti alimentari e le bevande analcoliche. Se ad agosto l’aumento era solo dello 0,6%, a novembre il balzo è stato del +2,3%, mentre gli alimentari sono passati da +0,9% ad un pesante +2,8%.
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha definito la situazione “una gelata sul Natale”, sottolineando come l’aumento dei prezzi rischi di frenare i consumi legati alle festività. Le famiglie, costrette a spendere di più per beni essenziali, potrebbero ridurre gli acquisti di prodotti considerati “non necessari”, come regali e spese festive.
Chi paga il prezzo più alto?
L’inflazione ha un impatto differenziato sulle famiglie, con le più fragili che subiscono il colpo peggiore. Per una coppia con due figli, il rincaro annuo complessivo è di 448 euro, di cui 256 euro solo per alimenti e bevande e 276 euro per il carrello della spesa. Anche per una coppia con un figlio la situazione non è migliore: 397 euro in più all’anno, di cui 226 euro spesi solo per cibo e bevande.
Il presidente dell’UNC lancia l’allarme: “Il carrello della spesa è una vera e propria stangata per le famiglie italiane. Con l’aumento di 192 euro mediamente all’anno, le famiglie a basso reddito sono costrette a sacrificare spese discrezionali e beni non essenziali”.
Differenze regionali: Siracusa tra le peggiori in Italia
Il quadro regionale evidenzia la situazione critica di Siracusa. La Sicilia ha registrato un’inflazione media annua dell’1,2%, al di sotto della media italiana (1,3%). Tuttavia, Siracusa si distacca nettamente dal resto della regione con il 2%, ben al di sopra di città come Trapani (0,7%), che rientra tra le migliori in Italia accanto a Forlì-Cesena (0,4%), Caserta e Biella (0,6%).
A livello nazionale, il Trentino Alto Adige guida la classifica con un’inflazione annua del +1,8%, seguita dal Lazio con +1,9%. In fondo alla classifica si trovano la Valle d’Aosta (+0,8%), Basilicata (+1%) e Calabria, che con un’inflazione media dell’1,3% rimane in linea con la media nazionale.
L’aumento del costo della vita a Siracusa è una realtà che preoccupa sempre più le famiglie. Con un’inflazione al 2%, ben al di sopra della media regionale e nazionale, i cittadini siracusani si trovano a fare i conti con un Natale all’insegna del caro-prezzi. L’impatto maggiore si avverte sul carrello della spesa e sui beni alimentari, con un effetto a catena che rischia di limitare la spesa per i beni natalizi.
Le prospettive per il 2025 non sembrano migliori, con l’aumento dei prezzi che continua a pesare sui bilanci familiari. Un tema che pone nuove sfide per le istituzioni locali e per i consumatori, chiamati a gestire il proprio potere d’acquisto in uno scenario economico sempre più incerto.