Aggiornato al 02/08/2024 - 11:15
siracusapress.it
Parola agli eletti

Siracusa, parla il consigliere Paolo Cavallaro: “Opposizione costruttiva ma no a inciuci e vantaggi personali”

siracusapress.it

condividi news

Continua il nostro viaggio all’interno del Consiglio Comunale di Siracusa, tocca oggi a Paolo Cavallaro, avvocato e figlio d’arte della politica che ha risposto alle nostre domande

D: Paolo Cavallaro, rappresenta l’opposizione dura e pura in consiglio comunale, anche se non sono mancati in qualche caso gli elogi da parte del sindaco per il senso di responsabilità e la voglia di migliorare le decisioni assunte in nome del bene pubblico. C’è stato, in questo primo anno, un momento in cui avete pensato, anche per un attimo, di fare il “salto della barricata” e sostenere seppure da esterni la giunta Italia? Cosa pensa invece di chi l’ha fatto il salto, subito dopo il ballottaggio?

R: Sono nato in una famiglia antica, dove i valori hanno il primo posto in tutte le scelte che la vita ci impone. E per me la coerenza e la lealtà sono valori irrinunciabili.
Faccio opposizione sempre con spirito costruttivo e sono lieto quando l’Amministrazione comunale lo riconosce e d’altronde ho sempre sostenuto ciò che la stessa ha proposto per il bene della città.
Per chi fa politica governare la propria città è un obiettivo importante, ma anche un punto di partenza per dare risposte al territorio; dall’opposizione molto spesso non riesco a realizzare tutto quello che vorrei per la nostra città, ma sono lieto quando riesco a suggerire miglioramenti e/o temi di intervento. In ogni caso voglio che siano i cittadini nelle urne a decidere chi deve governare, rifiuto le logiche opportunistiche che puzzano d’inciucio e vantaggi personali. Non mi piace chi sceglie le scorciatoie, ma non sono io il giudice degli altri eletti, è compito che spetta agli elettori.

D: Rispetto ai consiglieri comunali “civici”, chi appartiene ad un partito politico ha probabilmente alcune responsabilità in più, anche per coerenza ai valori del partito di appartenenza. Lei, coerentemente alla sua storia politica fatta di scelte libere e coraggiose, non ha mai lesinato se necessarie stoccate e critiche al suo partito, in nome del pluralismo che la democrazia deve sempre garantire. Questa sua posizione di affiliato ma non allineato le ha mai creato problemi dentro Fratelli d’Italia?

R: Alle volte sì, ma sono normali e legittime dialettiche dentro i partiti. Far parte di un partito non significa spegnere il cervello. Per ovvi motivi familiari ho frequentato le stanze del partito da piccolo e già da adolescente ho iniziato la mia esperienza politica da dirigente del movimento giovanile e di partito e partecipato alle prime competizioni elettorali. I partiti erano palestre di formazione politica, anche perché non c’erano strumenti alternativi come whatsapp o altri canali di partecipazione a distanza. Alle volte volavano le sedie, ma ciò avveniva sempre per la passione politica che animava la tensione ideale di chi credeva di potere cambiare il mondo, quantomeno quello più vicino. Oggi i partiti non sono più quelli di una volta e la frenesia dei tempi moderni toglie spesso spazio al confronto e alla dialettica, che è sempre arricchimento per tutti coloro che ne prendono parte. Dobbiamo tutti sforzarci di riprendere le buone abitudini del passato, anche per evitare facili equivoci, e su questa strada sto incontrando molta disponibilità dei deputati e di tutta la classe dirigente di Fratelli d’Italia. Non dimentichiamo che il partito è cresciuto in modo esponenziale in poco tempo e si è perso qualche passaggio organizzativo che presto verrà colmato, c’è assoluta condivisione su questo. Chi sta imparando a conoscermi sta apprezzando la mia genuinità e lealtà, la passione che metto quando segnalo problematiche della collettività ; se ho un malcontento, perché vorrei facessimo di più per la gente, lo dico in faccia, a chiunque, e se condivido una battaglia la affronto con tutte le mie energie fisiche e mentali.

D: L’opposizione in consiglio comunale a Siracusa è come i panda allo stato brado, va tutelata perché ormai rarissima. Come giudica l’operato del consiglio nella sua interezza in questo primo anno abbondante di esercizio? Si sente di aver lavorato al meglio nel suo ruolo di indirizzo e controllo dell’attività di governo o si è sentito più spesso parte di una sorta di “ratificatore” dei provvedimenti dell’amministrazione?

R: Studio tutte le carte che vengono sottoposte alla votazione del consiglio comunale o alla riflessione delle commissioni consiliari e non ho mai ratificato nulla, semmai convintamente ho sostenuto ciò che ho ritenuto utile per la città. Intervengo quotidianamente con attività ispettive o segnalazioni, dispiace che non sempre ottengo risposte tempestive e soddisfacenti. Il consiglio comunale, che è composto da tante brave persone ma anche tante prive di esperienza politica, ha bisogno di attardarsi di più sull’importanza del proprio ruolo, e deve provare a volare alto, assumendo un ruolo lungimirante che guardi al futuro della città almeno per i prossimi trent’anni.
In alcuni casi il consiglio comunale è mancato di coraggio, non solo bocciando proposte positive per la città solo perché venivano dall’ opposizione, ma anche non comprendendo appieno il ruolo politico facendosi condizionare troppo dalla parte tecnica e ragionieristica. La politica è coraggio e guarda al dì là dei numeri e fa scelte, il consiglio comunale è luogo privilegiato della politica e deve comprenderlo.

Primo Piano

ULTIMA ORA

CULTURA

EVENTI

invia segnalazioni