Aggiornato al 20/02/2025 - 15:44
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TAR Catania respinge ricorso: Comune di Noto può sgomberare i locali di via Nicolaci

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Il Tribunale Amministrativo convalida la revoca della concessione dell’immobile all’Associazione Culturale. Rigettata la richiesta di indennizzo di 90.000 euro

Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per la Sicilia, sezione staccata di Catania, ha respinto il ricorso presentato dall’Associazione Culturale Altera Domus contro il Comune di Noto in merito alla revoca della concessione di un immobile di proprietà comunale. La decisione, emessa con la sentenza n. 01659/2024, ha confermato la legittimità dell’operato dell’ente locale, che aveva disposto lo sgombero del locale situato in via Nicolaci n. 18.

Il contesto della vicenda

La controversia ha avuto origine dalla revoca della concessione dell’immobile, occupato dall’Associazione Altera Domus in virtù di un accordo stipulato con il Comune di Noto. Tale concessione, prevista per cinque anni e scaduta l’11 novembre 2021, non è stata formalmente rinnovata dal Comune, sebbene l’associazione avesse presentato richiesta di proroga.

A seguito della dichiarazione di dissesto finanziario del Comune di Noto nel 2022, l’amministrazione ha ritenuto necessario rientrare in possesso dell’immobile per individuare nuove fonti di reddito utili al risanamento delle casse comunali. Il procedimento di sgombero è stato avviato con un’ordinanza dirigenziale del 13 settembre 2024, notificata all’associazione il 18 settembre dello stesso anno.

Le motivazioni della sentenza

Il TAR ha confermato la validità della revoca della concessione e dello sgombero, basandosi su diverse motivazioni:

  • Mancanza di un diritto automatico di rinnovo: la convenzione stipulata tra l’Associazione e il Comune non prevedeva un rinnovo tacito, ma solo la possibilità di richiedere una proroga soggetta all’accettazione dell’ente.

  • Interesse pubblico prevalente: il dissesto finanziario ha imposto all’amministrazione la necessità di recuperare beni di proprietà comunale per far fronte alla crisi economica, giustificando il rientro in possesso dell’immobile.

  • Legittimità dell’atto amministrativo: il Comune ha agito nel rispetto delle norme, motivando adeguatamente la revoca della concessione sulla base dell’art. 13 della convenzione, che consente la risoluzione in caso di motivi di pubblico interesse.

La richiesta di indennizzo e il rigetto del risarcimento

L’Associazione Altera Domus aveva richiesto un indennizzo per danni derivanti dalla revoca della concessione, sostenendo di aver investito 90.000 euro in lavori straordinari sull’immobile. Tuttavia, il TAR ha rigettato la richiesta, ritenendo che:

  1. Non fosse dimostrato il danno subito, in assenza di documentazione probatoria.
  2. L’amministrazione non fosse tenuta a risarcire alcun pregiudizio, in quanto la revoca era giustificata da motivi di pubblico interesse e rispettava le norme vigenti.

Con questa decisione, il TAR conferma la piena legittimità dell’operato del Comune di Noto, che ora potrà procedere con lo sgombero dell’immobile e la sua eventuale nuova destinazione d’uso.

La sentenza del TAR Sicilia rappresenta un precedente importante per la gestione del patrimonio pubblico in situazioni di dissesto finanziario.

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