Erano le 10,40 del 12 novembre 2003, quando a Nassiriya un camion cisterna pieno di esplosivo guidato da 2 kamikaze scoppiò davanti alla base militare italiana. Il bilancio fu devastante: 28 morti, di cui 19 italiani, e ben 58 feriti.Il camion cisterna conteneva tra i 150 e i 300 kg di tritolo mescolato a liquido infiammabile. Una quantità di miscela esplosiva in grado di fare una strage, così come è stato.
I militari e civili erano impegnati attività di ricostruzione, di aiuto alla popolazione, soprattutto per quanto riguarda l‘approvvigionamento di cibo e di acqua, di mantenimento dell’ordine pubblico e, non meno importante, di addestramento della nuova polizia locale. Un’ operazione considerata non pericolosa che lasciò invece con se parecchie vittime.
Vogliamo ricordare i nomi delle vittime: tra i civili Marco Beci, cooperatore internazionale Stefano Rolla, regista . Tra i carabinieri: Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante, Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte
Giovanni Cavallaro, sottotenente Giuseppe Coletta, brigadiere Andrea Filippa, appuntato Enzo Fregosi, maresciallo luogotenente Daniele Ghione, maresciallo capo Horacio Majorana, appuntato Ivan Ghitti, brigadiere
Domenico Intravaia, vice brigadiere Filippo Merlino, sottotenente Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante, Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte Alfonso Trincone, Maresciallo aiutante. Tra i militari dell’esercito:
Massimo Ficuciello, capitano Silvio Olla, maresciallo capo Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto Pietro Petrucci, caporal maggiore