Il confronto tra il presidente della Regione e i parlamentari del movimento dopo l’uscita dei due esponenti dall’esecutivo in seguito alle indagini della magistratura palermitana
La Dc sosterrà Schifani, nonostante tutto. Il presidente della Regione ha ricevuto a Palazzo d’Orléans i deputati regionali della Democrazia Cristiana, dopo l’estromissione dalla giunta di Nuccia Albano e Andrea Messina, in seguito agli sviluppi dell’indagine condotta dalla magistratura palermitana.
«Da parte del governatore – si legge nel comunicato diffuso dalla DC – il gruppo ha riscontrato piena apertura e condivisione sui temi affrontati nell’incontro odierno, dimostrando grande vicinanza alle istanze rappresentate dai deputati. Prendiamo atto della piena disponibilità dimostrata dal governatore. Auspichiamo che lo stesso valuti positivamente la lealtà e la costante disponibilità che abbiamo dimostrato al governo, e che il percorso futuro possa esplicarsi nel rispetto reciproco dei propri ruoli istituzionali, rafforzando l’azione di governo a beneficio della Sicilia».
In sostanza, nonostante tutto, la Dc ha detto “Si” a Schifani. Bisognerà, adesso, capire a che “prezzo”. Politico, s’intende. Al cospetto del presidente si sono presentati i sei dei 7 deputati (Ignazio Abbate, Nuccia Albano, Carlo Auteri, Salvo Giuffrida, Serafina Marchetta e Andrea Messina), che hanno manifestato la volontà di proseguire nel sostegno alla maggioranza, a prescindere – a quanto pare – del coinvolgimento o meno nell’esecutivo regionale. Una assenza che potrebbe essere a tempo.
Assente il capogruppo, Carmelo Pace, accusato assieme all’ex presidente della Regione, Totò Cuffaro, di associazione a delinquere, corruzione e turbata libertà degli incanti.
L’inchiesta ha portato la Procura di Palermo a richiedere misure cautelari per Cuffaro, dimessosi da segretario della Dc, lo stesso Pace insieme ad altre 17 persone, tra cui l’ex ministro Saverio Romano, per associazione a delinquere, turbata libertà degli incanti e corruzione nell’ambito della sanità siciliana.
Ieri si sono tenuti i primi interrogatori e il Gip Carmen Salustro sta valutando le richieste di arresti domiciliari e misure cautelari presentate dai pubblici ministeri per gli indagati.
Intanto i carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale, ieri pomeriggio, hanno sequestrato denaro in contate per 80 mila euro a Totò Cuffaro, durante le perquisizioni disposte dalla Procura di Palermo, nella case di Palermo e San Michele di Ganzaria, in provincia di Catania.









