La rubrica “La parola agli eletti” è l’appuntamento settimanale con i rappresentanti votati dai cittadini, a cui rivolgeremo domande brevi ma chiare ed esaustive, con l’obiettivo di conoscerli meglio e di capire i traguardi per la città
D: Consigliere Cavarra, settembre è solitamente considerato come una sorta di secondo capodanno, un inizio dopo la pausa estiva per una città che comunque, di certo, in estate ferma non è rimasta.
Quali sono i temi che lei e il suo gruppo hanno intenzione di affrontare da qui alle prossime settimane?
R: Senz’altro una maggiore attenzione alla pulizia e al sistema raccolta rifiuti, attivare delle forme di sensibilizzazione per i cittadini e sanzioni pesanti per chi sporca la città creando discariche abusive; ci occuperemo senz’altro di un regolamento riguardante il decoro della città nelle periferie ma in particolare di Ortigia. A tal proposito, bene ha fatto l’amministrazione a limitare la somministrazione all’interno dell’isola di Ortigia. Una maggiore attenzione dedicheremo infine alla problematica dell’abusivismo commerciale.
D: Veniamo alla sua tribolata e se vogliamo anche un po’ sfortunata, almeno inizialmente, corsa per diventare consigliere comunale. Traguardo sfiorato davvero per pochissimi voti per ben due volte, ma la seconda volta il partito ha deciso di premiare il suo impegno, comunque decisivo per il risultato di lista. Cosa l’ha spinta in questi anni ad insistere e riprovare? Ha mai pensato di mollare tutto dopo il secondo risultato inizialmente negativo?
R: La passione per la politica, soprattutto intesa come servizio a favore della cittadinanza, mi spinge a candidarmi e comunque proprio perché solo per pochi voti la prima volta e anche la seconda volta per pochissimo non c’è l’ho fatta significa che un certo numero di cittadini vuole essere rappresentato da me in consiglio comunale.
D: Una inevitabile domanda politica: lei si sente un consigliere di maggioranza o di opposizione? Ma soprattutto, si ritiene ancora appartenente all’area di centrodestra o non considera più attuali le vecchie categorie politiche?
R: Mi sento un moderato. La prima volta sono stato candidato nella lista di Ezechia Paolo Reale, compianto avvocato che è stato uomo di destra e di sinistra in quanto assessore di Titti Bufardeci e assessore regionale con Crocetta. Mi sento libero e voto ogni volta secondo conoscenza e coscienza.
D: Crede che essere considerati “fedelissimi” all’interno di un gruppo politico sia un complimento o più una sorta di “insulto occulto”, come se sì venisse considerati semplici numeri senza personalità?
R: Se per fedelissimo intende essere corretti e leali allora sì, mi ritengo una persona corretta e quindi fedelissimo per me è un complimento e non insulto, soprattutto da quando ho aderito all’ Mpa in quanto il nostro leader, l’Onorevole Carta, ci e mi consente di esprimere opinioni e comunque di confrontarci sempre sui temi della città e non ci ha mai considerato semplici numeri.