Rossella D’Angelo e Luigi Pardo porteranno la loro visione di ricucitura urbana tra terra e mare al prestigioso evento internazionale nell’ambito di “TerræAquæ. L’Italia e l’Intelligenza del Mare”
Lo studio PD’A Architettura, fondato da Rossella D’Angelo e Luigi Pardo, è stato selezionato per partecipare al Padiglione Italia della 19esima Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia 2025, nell’ambito del progetto espositivo “TerræAquæ. L’Italia e l’Intelligenza del Mare“, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
La proposta dello studio, che ha risposto alla call lanciata dalla curatrice Guendalina Salimei, è stata apprezzata per la sua capacità di ripensare il rapporto tra terra e mare nell’ area costiere e portuale di Ognina, a Catania, offrendo una visione innovativa che dialoga con le sfide ambientali contemporanee.
Ricucire il rapporto tra città e mare: Ognina ritrova la sua identità
Il progetto presentato da PD’A interviene su un sistema costiero frammentato, proponendo una strategia di ricucitura urbana che ripristina l’armonia tra il tessuto cittadino e il mare. L’intervento si sviluppa come un racconto per fotogrammi che si snoda da Piazza Europa a Ognina, trasformando il lungomare in uno spazio verde accogliente e articolato. Cuore del progetto è la reinterpretazione del ponte sul porticciolo di Ognina, un’infrastruttura che, sebbene necessaria in passato, aveva alterato profondamente il rapporto del borgo con il mare.
«Abbiamo immaginato di scomporre il nastro infrastrutturale in corrispondenza del borgo- spiegano D’Angelo e Pardo- trasformando i frammenti in grandi piastre inclinate e ruotate che creano una passeggiata dalla lieve pendenza, generando una serie di ‘stanze aperte’ urbane, spazi pubblici ombreggiati e attrezzati per diverse attività sociali». Le macerie dell’infrastruttura, riconquistate dalla natura, restituiscono così al quartiere di Ognina la scala e la dimensione originaria del borgo marinaro, oggi alterata dal tempo e dagli interventi urbani.
Il progetto ridefinisce anche il rapporto tra le persone e il mare, liberando la piazza dal traffico e dai parcheggi. Un lembo di ponte resta sospeso sulla piazza, offrendo un punto panoramico privilegiato da cui osservare gli eventi che animano questo spazio urbano. Particolare attenzione è stata dedicata al mantenimento degli usi tradizionali, preservando la “balata” dove storicamente i pescatori mettevano in secca le barche e stendevano le reti.
Un approccio che unisce visioni complementari
Nato dall’incontro tra due percorsi professionali diversi ma complementari, PD’A ha fatto della propria diversità un punto di forza, unendo la psicologia dell’architettura e delle relazioni tra spazio e benessere a una visione tecnologica e internazionale, frutto di esperienze in diversi contesti culturali.
Dalla Sicilia a Venezia: un percorso in crescita
Questa importante partecipazione si inserisce in un momento di grande visibilità per lo studio PD’A, che negli ultimi anni ha saputo distinguersi sia in ambito nazionale che internazionale. Recentemente selezionato anche per il concorso “Ars Urbana” di Euroflora 2025 con il progetto “20 mq per vivere, 5 per riflettere” e premiato a marzo con il premio “CarlottaXArchitettura” della città di Catania, lo studio conferma la sua capacità di interpretare le sfide contemporanee attraverso un linguaggio architettonico che nasce dall’incontro tra diversi approcci e sensibilità.
Il progetto (a questo link trovate il video) sarà esposto all’interno del Padiglione Italia presso la 19esima Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, che è stata inaugurata ieri.